I cookie ci aiutano ad erogare servizi di qualità.
Utilizzando i nostri servizi, l'utente accetta le nostre modalità d'uso dei cookie

Dott.ssa Priscilla Berardi medico, psicoterapeuta, sessuologa  Cell.+39 349 5455417

Disturbo da Stress Post-Traumatico - PTSD

PTSD fotoIl PTSD (Post-Traumatic Stress Disease) è anche chiamato nevrosi da guerra, perché studiato per la prima volta nei veterani e nei soldati impegnati in combattimenti drammatici, ma riguarda tutte le persone che subiscono un evento traumatico e una vittimizzazione, individuale o comunitaria.

Quando le persone si trovano di fronte ad un evento, di origine naturale o provocato dall’uomo, dirompente, improvviso, inaspettato e devastante, si crea uno stato individuale e collettivo di allerta, e un urgente bisogno di soccorso. Definiamo questo evento come critico, perché provoca un cambiamento, un "prima" e un "dopo", su cui bisogna fare delle scelte, prendere delle decisioni. L’evento critico compromette la quotidianità e tutti gli aspetti della nostra vita che davamo per certi, creando instabilità e insicurezza. L’esposizione all’evento critico costituisce fattore di alto rischio per il funzionamento sociale, cognitivo ed emotivo del singolo e della sua comunità, con effetti a breve e a lungo termine.

In situazioni di questo tipo le reazioni più comunemente osservabili sono:

  • tristezza;
  • paura, che con la produzione di cortisolo e adrenalina ci permette di attivare reazioni di protezione e difesa;
  • ansia;
  • panico e fobie, con comportamenti disorganizzati e perdita di lucidità;
  • evitamento e negazione, che sono meccanismi di difesa dell'io deputati al non riconoscimento e accantonamento della paura e del dolore ma che portano ad una sottovalutazione e minimizzazione del rischio, fino alla percezione di invulnerabilità e ad atteggiamenti disfunzionali che pongono la persona a rischio;
  • senso di impotenza e di inefficacia;
  • sensazione di perdita di controllo sugli eventi, l'ambiente circostante, se stessi;
  • rabbia, fino a esplosioni incontenibili d'ira;
  • ricerca di un senso di ciò che sta accadendo e ricerca di un colpevole, di un responsabile, su cui scaricare la propria aggressività, trasformandosi talvolta da vittima a carnefice.

L'esperienza traumatica che genera vittimizzazione non sempre, però, è costituita da un macro-evento. Anche i piccoli traumi relazionali ripetuti o prolungati, che creano un impatto emotivo sottosoglia, negativo e duraturo, e che inabilitano le strategie di coping dell'individuo, possono scatenare questo tipo di reazioni; ma l'azione dei micro-traumi è rivolta soprattutto all'identità della persona, al valore di sé, al proprio senso di responsabilità.

In entrambi i casi, il nostro Sistema di Adattamento ci permette di superare il momento traumatico ed integrare l'esperienza con le altre esperienze fatte, riacquistando un buon equilibrio psico-fisico e le nostre routine abituali.

I fattori che PROTEGGONO E PERMETTONO DI RISOLVERE IL TRAUMA SONO:

  • presenza di figure di riferimento che trasmettono sicurezza e controllo, senza minimizzare e senza entrare nel panico;
  • avere qualcuno a cui poter comunicare i propri stati d'animo sentendosi accolti e non giudicati;
  • poter parlare d'altro e allentare la tensione;
  • possibilità di conservare le proprie routine e le proprie abitudini;
  • possibilità di allontanarsi dalla relazione traumatizzante o dall'evento critico;
  • ricevere informazioni adeguate;
  • poter conservare un senso di autoefficacia e di sicurezza;
  • potersi sentire utile verso la propria comunità se il danno è collettivo;
  • avere accesso a risorse che soddisfino i bisogni primari.

In un 10-20% dei casi si assiste invece alla comparsa di un Disturbo da Stress Post-Traumatico. Il PTSD costituisce il complesso delle manifestazioni di sofferenza fisica e psicologica conseguenti al trauma:

  • disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, disturbi della memoria
  • difficoltà di problem solving
  • comportamenti di dipendenza e abuso di alcol, farmaci e sostanze
  • affaticamento e apatia, o irritabilità e iperattività, fino a rabbia esplosiva
  • confusione emozionale, ansia, depressione dell’umore, senso di colpa, pensiero negativo su se stessi o sul mondo
  • flashback, ricordi incontrollabili, incubi, percezioni sensoriali improvvise legate all'evento (es. odori, suoni)
  • riattualizzazione di traumi precedenti non adeguatamente elaborati che hanno alcune caratteristiche in comune con l'evento attuale (pensieri, emozioni, percezioni)
  • evitamento delle emozioni tramite comportamenti disfunzionali e pericolosi, distacco emotivo eccessivo e dissonante con la situazione, disinteresse per le conversazioni legate all'evento traumatico
  • cognizioni negative insistenti su se stessi ("Non ce la farò mai/Non ce la faccio/Non faccio mai abbastanza", "Non valgo niente", "Sono un incapace", "Sto impazzendo") o sul mondo ("Accadrà il peggio", "Ce l'hanno con me")
  • abbassamento delle difese immunitarie, ipertensione, tachicardia, disturbi gastroenterici, emicranie, vertigini, dolori al torace.

Il PTSD, una volta instauratosi, richiede un trattamento psicoterapico, non si risolve da solo ed anzi, può aggravarsi se si è esposti a nuovi eventi stressanti. In alcuni casi, al trattamento psicoterapico viene associata una temporanea terapia farmacologica che faccia sentire la persona più protetta e più stabile nel momento in cui affronta l'elaborazione di ricordi dolorosi.