Dott.ssa Priscilla Berardi medico, psicoterapeuta, sessuologa  Cell.+39 349 5455417

Scivolare in un'altra dimensione

Domanda di Marta del 04/02/2014

Buongiorno, sono Marta ed avrei bisogno di un suo parere in merito ad una questione che negli ultimi anni sta condizionando la mia vita sessuale. Non ricordo il primo episodio in cui si è presentata questa questione, ma indicativamente risale a circa 6 anni fa. Premetto che mi piace molto fare l'amore, aspetto che riveste una notevole importanza nella mia vita sentimentale. Mi capita però spesso che quando avverto un particolare coinvolgimento, non solo sul piano fisico, ho una sorta di blocco caratterizzato da tachipnea, tachicardia e pianto, con successivo allontanamento fisico e mentale da me stessa e dal mio partner.

La questione del coinvolgimento, mentre sto scrivendo, credo sia la questione centrale, ma non escludo il fatto che l'evento scatenante possa essere altro. Mi rivolgo a lei in quanto ho deciso di prendere finalmente in mano la questione, ma non so bene da che parte cominciare. Mi preme sottolineare come per il mio partner questo aspetto di me non è vissuto come un problema che lo porta ad allontanarsi, ma come un qualcosa da superare insieme! La ringrazio Marta

 


Gentilissima Marta,

sarebbe necessario approfondire bene come lei vive questo stato di estraniamento: in quel mondo alternativo, in quell'altra dimensione, lei sta bene o male?

Non vorrei infatti che stesse confondendo ciò che a molte donne fisiologicamente capita durante rapporti sessuali molto soddisfacenti e coinvolgenti, ovvero un sano lasciarsi andare tanto da non trattenere neppure le lacrime, perdere totalmente il controllo delle emozioni e del corpo e volare via avvolta dall'intensità del piacere fisico e mentale fino a raggiungere l'orgasmo. Durante i rapporti sessuali con qualcuno che si ama e di cui si ha fiducia può accadere infatti questo - ed è bello che accada: perdersi nell'altro e in se stessi, in ciò che i sensi ci fanno toccare, affidarsi completamente tanto da non essere costretti a controllare più nulla, a pensare, a rendere conto. Abbandonarsi. Il partner di solito può ritenersi soddisfatto di avere condotto la persona con cui fa l'amore lontano dal mondo reale verso una sorta di sogno, di incorporeità, di vuoto leggero.

Il punto però è: le crea problemi questa perdita di controllo? Le viene richiesto di essere più presente e di dialogare? La sua "assenza" è vissuta dal suo partner come un abbandono di lui? Lui si sente solo?
E' possibile rivedere il significato di quello che le succede connotandolo positivamente alla luce di un'esperienza di massimo piacere per lei? Sapere che quando lei entra in estasi come nella più fruttuosa delle meditazioni lui in realtà c'è ed è la fonte di quell'estasi e la fusione estatica con lui è il punto a cui lei tende?

Oppure questa perdita di controllo la/vi spaventa e le/vi pone ansie? In quest'ultimo caso va affrontato il vostro rapporto con le emozioni, il bisogno di controllo e il lasciarvi andare, non solo nel letto ma anche in altre situazioni del vivere.